sabato 27 febbraio 2010

The Akallabêth, di Archangel


In una famosa lettera scritta nel 1951 e indirizzata a Milton Waldman, Tolkien scriveva fra le altre cose: «Alcuni dei racconti più vasti li avrei raccontati interamente, e ne avrei lasciati altri solo abbozzati [...] e tuttavia sarebbe rimasto lo spazio per altre menti e altre mani che inserissero pittura e musica e dramma.»

Fra i musicisti sono stati numerosissimi quelli che hanno colto la "sfida" implicita in queste parole; tra questi, merita senz'altro la nostra attenzione Gabriele Manzini, in arte Archangel, tastierista e compositore milanese ben noto nella ristretta ma agguerrita scena progressive italiana e internazionale. Il suo primo album solista è questo The Akallabêth, ispirato naturalmente al racconto della caduta di Númenor, al quale hanno partecipato numerosi artisti italiani e stranieri.

Per quanto possa avere senso suddividere la musica in categorie (provate a chiedere su un forum dedicato "qual è la definizione di Progressive": è come chiedere "chi è Tom Bombadil" su un forum tolkieniano), la musica di questo album è un progressive con più di qualche traccia di hard-rock melodico; numerosi sono i richiami alle band che hanno formato il gusto dell'autore (in primis ELP e Genesis). Le linee melodiche, affidate soprattutto alle tastiere, sono affiancate da chitarre presenti quanto necessario, ma senza mai esagerare; la sezione ritmica riesce a confezionare un buon "tappeto sonoro", dignitoso e senza inutili tecnicismi, sul quale si svolge tutta l'azione; per finire, le voci: i tre cantanti anglosassoni (Damian Wilson, Zachary Stevens, Ted Leonards) sono superbi: in particolare Stevens risulta un Sauron davvero terrificante, mentre Leonards è un Ar-Pharazôn tronfio e pieno di sé, proprio come deve essere; unica perplessità, la voce di Elayne in "See Myself in You": gotica e rarefatta, dove forse sarebbe stata più indicata una voce più concreta e terrena.

Dato che alcuni soci della nostra associazione hanno dato il loro aiuto come "consulenti" ai testi, non ci sembra corretto analizzarli dettagliatamente; basti dire che si tratta di un concept album, nel quale è raccontata tutta la parabola dell'isola di Númenor, dalla fine della Prima Era fino alla Caduta; protagonisti indiscussi delle canzoni sono Ar-Pharazôn e Sauron, ma compaiono anche Aldarion ed Erendis, Isildur e varie voci narranti.

Fra le dodici canzoni dell'album, le nostre preferite sono "Raise the Sword", potente inno di sicuro sucesso dal vivo, e la lunga ballata "The Downfallen".

Per finire, merita di essere lodato Davide Pagin, l'artista autore della copertina e delle illustrazioni del libretto.

giovedì 18 febbraio 2010

Wu Ming 4 su Tolkien


Già l'avevamo segnalato quando era stato pubblicato sull'ultimo numero di Endóre, ma l'interessante articolo di Wu Ming 4 dal titolo "Tolkien e i cohabiters (ovvero: il romanzo come incanto e comunità)" è stato ripubblicato da due importanti centri di discussione letteraria online: il blog Lipperatura (del quale già avevamo parlato a proposito del "monnezzone") e la rivista online Carmilla.

lunedì 15 febbraio 2010

Le parole di Tolkien


Parlando di uno scrittore, ogni tanto è bene tornare ad essere dei semplici lettori. Soffermiamoci su una frase del nostro benemerito Professore, ascoltiamo la musicalità delle sue parole (ancorché tradotte), immaginiamo la scena da lui descritta. È tanto semplice da essere considerato scontato.

Acuto tanto da trapassare il cuore era il suo canto, simile a quello dell’allodola che si leva dalle porte della notte e riversa la propria voce tra le stelle morenti, lei che scorge il sole dietro le mura del mondo; e il canto di Lùthien sciolse i vincoli dell’inverno, e le acque gelate parlarono e fiori balzarono su dalla fredda terra là dove si erano posati i suoi piedi.

Perfetto per queste ultime settimane d'inverno.

martedì 2 febbraio 2010

Tolkien e il Romanticismo a Jena

La Deutsche Tolkien Gesellschaft (società tolkieniana tedesca), con l'aiuto delle edizioni Walking Tree Publishers, dell'associazione Modernités Médiévales e dell'Università Friedrich Schiller di Jena, organizza il suo settimo Seminario dedicato a Tolkien, dal titolo Tolkien e il Romanticismo, a Jena fra il 23 e il 25 aprile 2010.


Il programma è disponibile per essere scaricato ed è in tedesco e in inglese. Vi segnaliamo solo alcune delle conferenze:

- Marie-Noëlle Biemer: Disincantati con la loro epoca: La Grande Fuga di Keats, Morris e Tolkien
- Julian Eilmann: Tolkien e il topos della nostalgia romantica
- Margaret Hiley: Amore e sesso nella Terra di Mezzo: la fanfiction tolkieniana romantica
- Michael Devaux: Tolkien e Coleridge sull'Immaginazione
- Eduardo Segura e Guillermo Peris: "Credenza Secondaria": Tolkien e la rivalutazione della nozione romantica di verità letteraria
- Stefanie Schult: Bellezza, perfezione, terrore sublime: alcuni pensieri sull'influenza dell'Inchiesta sul bello e il sublime di Edmund Burke sulla creazione della Terra di Mezzo di Tolkien
- Thomas Fornet-Ponse: Tolkien, Newman e l'Oxford Movement
- Fabian Geier: Falsa armonia? Ovvero: è ancora permesso sognare la Contea dopo Auschwitz?
- Marcel Bülles e Anke Eissmann: L'estetica della Terra di Mezzo. Dipinti e architetture del periodo romantico, e la loro influenza su J.R.R. Tolkien
- P.Guglielmo Spirito e Emanuele Rimoli: Panorami esterni e interni in Tolkien: fra Wordsworth, Coleridge e Dostoevsky

sabato 30 gennaio 2010

Lo Hobbit in ritardo di un anno

In una recente intervista alla rivista Variety, Alan Horn, membro esecutivo della New Line Cinema (che due anni fa è stata inglobata nella Warner Bros), ha ammesso che l'uscita di "The Hobbit: Part 1", il primo capitolo dei due dedicati allo Hobbit di J.R.R. Tolkien, è stato rinviato alla fine del 2012.
Visto che quella era la data di uscita del secondo capitolo, la conseguenza è un anno di ritardo rispetto alla release inizialmente prevista. Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro, stanno lavorando ancora alla sceneggiatura del secondo capitolo. Solo quando finiranno, la New Line stabilirà il budget per entrambi i film e darà il via al casting.

Secondo i rumors della Rete, però, il casting era già stato fatto, tanto che anche noi avevamo scritto che il primo ciak de Lo Hobbit era previsto per Marzo 2010. Jackson e Guillermo del Toro avevano fatto anche i sopralluoghi di rito sulle location, in Nuova Zelanda... Tutto da rifare?

Qualcosa si è comunque mosso, visto che lo stesso Horn ha detto che «nonostante la sceneggiatura per il secondo film sia ormai quasi pronta, la New Line sta ancora lavorando sul budget delle due pellicole e sta cominciando i casting». Questa nuova saga «è molto più costosa e ormai molto più nota agli spettatori», ha aggiunto il presidente Toby Emmerich. Saranno pochi gli attori reduci dal Il Signore degli Anelli che saranno coinvolti nei nuovi film, praticamente solo Andy Serkis e Ian McKellen, rispettivamente Gollum e Gandalf. Horn non ha voluto dichiarare ufficialmente quando il primo film sarà distribuito, ma ha detto che la probabile uscita sarà nel quarto trimestre del 2012. «È una grande scommessa per noi, ma dobbiamo comunque confrontarci con il successo de Il Signore degli Anelli - ha concluso Emmerich. Si tratta di uno dei pochi film che la gente sta aspettando con ansia e non possiamo deludere il pubblico».

Il regista Guillermo del Toro si è intanto scusato sul forum TheOneRing per il silenzio e i misteri sull'inizio delle riprese dello Hobbit a gennaio inoltrato. Tra le ragioni del pesante ritardo sembra esserci la crisi della MGM, che detiene i diritti della saga dal 1969, ormai sull'orlo della bancarotta.
La MGM ha messo all'asta le sue proprietà e prossimamente il possesso dei diritti potrebbe passare a un altro studio. Tra i probabili acquirenti c'è, naturalmente, la Warner Bros.
«Le notizie - tutte le notizie, da parte di tutti, sempre - sono da considerarsi provvisorie e instabili finché non ci arriva il via libera alle riprese del film», ha spiegato il regista, che poi conclude con una vena d'ottimismo: «Vi basti sapere che stiamo procedendo spediti e che, come regista, la mia visione del film (entrambe le parti) diventa più forte giorno dopo giorno. A questo punto l’ho già visto nella mia mente, e sono pieno di energia. Lo sogno la notte. Ogni singola notte».

mercoledì 27 gennaio 2010

Giornata della Memoria

Nella Giornata della Memoria, in ricordo dell'Olocausto, diamo volentieri risalto ad un estratto dalle Lettere di Tolkien che oggi appare su molti profili di Facebook, diffuso da Marco Castellani.

Nel 1938 una casa editrice tedesca si interessa alla pubblicazione de Lo Hobbit. Ma prima vuole sapere se Tolkien è di razza arisch (ariana). Quello che segue è un estratto della risposta di Tolkien:

20 Northmoor Road,
Oxford
25 luglio 1938

Cari Signori,
grazie per la vostra lettera.
Temo di non aver capito chiaramente cosa intendete per arisch. Io non sono di origine ariana, cioè indo-iraniana; per quanto ne so, nessuno dei miei antenati parlava indostano, persiano, gitano o altri dialetti derivati. Ma se volevate scoprire se sono di origine ebrea, posso solo rispondere che purtroppo non sembra che tra i miei antenati ci siano membri di quel popolo così dotato.

Il mio bis-bis-nonno venne in Inghilterra dalla Germania del Diciottesimo secolo: la gran parte dei miei avi è quindi squisitamente inglese e io sono assolutamente inglese, il che dovrebbe bastare. Sono sempre stato solito, tuttavia, considerare il mio nome germanico con orgoglio e ho continuato a farlo anche durante il periodo dell'ultima, deplorevole guerra, durante la quale ho servito nell'esercito inglese.
Non posso tuttavia trattenermi dall'osservare che se indagini così impertinenti e irrilevanti dovessero diventare la regola nelle questioni della letteratura, allora manca poco al giorno in cui un nome germanico non sarà più motivo di orgoglio. [...]

J.R.R. Tolkien

da La Realtà in Trasparenza, ed. Bompiani

venerdì 22 gennaio 2010

Segnalazioni librarie

Segnaliamo brevemente quattro volumi che sono in libreria in questi giorni, o che lo saranno presto.

Roberto Fontana
Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo
Editore: L'Età dell'Acquario
Pagine: 348
Costo: 24 Euro
Data di pubblicazione: gennaio 2010

Il libro: La Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo è il vademecum ideale per chiunque voglia avventurarsi nell’universo immaginario descritto da Tolkien nel Signore degli Anelli.
Il viaggio alla scoperta della Terra di Mezzo proposto dall’autore è nello stesso tempo geografico - attraverso monti altissimi, praterie sconfinate, boschi incantati, città cinte da candide mura e con le strade ricoperte di polvere di diamante - e temporale. Suddivisa in tre Ere principali - la quarta ha inizio con il termine delle vicende narrate nel Signore degli Anelli - la Guida descrive le caratteristiche generali delle terre in ciascuna epoca, suggerendo i percorsi più suggestivi. Gli itinerari conducono il viaggiatore attraverso i luoghi di maggiore interesse paesaggistico, storico-artistico, culturale e gastronomico. Di ogni località sono rievocati i tempi del massimo splendore e narrati gli avvenimenti storici che l’hanno vista protagonista. Le «Meraviglie» dei più bei siti della Terra di Mezzo e delle altre parti di Arda vengono illustrate anche grazie a dettagliate rappresentazioni cartografiche e ad accurati disegni «ricostruttivi».
Dopo aver valutato la lunghezza dell’itinerario prescelto e i tempi di percorrenza, essersi equipaggiato con comode scarpe, le necessarie provviste e un bastone (e naturalmente con questa Guida nello zaino), il lettore potrà così inoltrarsi - senza timore di smarrirsi - tra i variopinti e sorprendenti panorami dell’universo tolkieniano.
Come ha scritto Guy de Maupassant, «il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno».
L'autore: Roberto Fontana (Torino, 1956), laureato in Ingegneria nucleare, insegna Matematica e Fisica nelle scuole superiori. Appassionato di letteratura fantasy, si è dedicato all’approfondimento delle opere di J. R. R. Tolkien, studiando la geografia, i miti, gli usi e i costumi dei popoli della Terra di Mezzo. Ha collaborato alla traduzione di La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi (2008). Ha pubblicato, insieme a Mauro Ghibaudo, Essecenta: i nomi della Terra di Mezzo (2009). Esperto dei sistemi di scrittura elfici, tiene corsi di calligrafia in Tengwar, la scrittura degli Alti Elfi. Già moderatore del forum Granburrone.com, nel 2002 ha contribuito alla costituzione dell’Associazione Culturale Granburrone, di cui attualmente è presidente.


Giovanni Agnoloni
Nuova letteratura fantasy. Uno studio comparativo
Editore: Eumeswil
Collana: Pane Quotidiano 2
Pagine: 256
Costo: 15,50 Euro
Data di pubblicazione: febbraio 2010

Il libro: Questo libro offre una serie di paralleli tra Tolkien e vari scrittori realisti le cui opere riescono a ingenerare un effetto subcreativo affine a quello del fantasy tolkieniano: Hermann Hesse, José Saramago, Joseph O’Connor, Cees Nooteboom, Gabriel García Márquez, Paulo Coelho, Manuel Vázquez Montalbán, Jostein Gaarder, Banana Yoshimoto. Autori molto diversi tra loro, ma con un nucleo comune: la risonanza delle atmosfere, il magnetismo degli ambienti, la capacità di scovare tracce di segreta energia naturale anche negli anfratti della metropolitanità, uno sguardo attento agli echi dello spirito e una passione esplorativa che comporta una continua reinvenzione del reale. Si realizza così una catena di effetti analoga a quella dallo stesso Tolkien postulata - nel suo saggio "On Fairy Stories" - come caratteristica della fiaba: Evasione, Ristoro, Consolazione.
L'autore: Giovanni Agnoloni (1976), autore di Letteratura del fantastico (Spazio Tre, 2004), ha partecipato alla raccolta "The Ring Goes Ever On" (Tolkien Society, 2006). Traduttore e redattore di http://www.blogger.com/www.lapoesiaelospirito.it, aderisce al movimento fantascientifico connettivista.


Tiziana Liuzzi
Viaggio in Inghilterra. L'Occidente al crocevia del nichilismo: Virginia Woolf, Chesterton, Tolkien
Editore: Edizioni Di Pagina
Collana: Accenti 18
Pagine: VIII-120
Costo; 12,00 Euro
Data di pubblicazione: gennaio 2010

Il libro: Da più di un secolo il nichilismo, l’ospite inquietante del nostro tempo e del nostro cuore, si è accampato lungo le vie della civiltà occidentale e il pensiero del nulla, come nebbia sottile, ha preso a confondere le coscienze creando fantasmi. Ma che cos’è il nichilismo? Il porsi stesso della domanda segna la ricerca di una via d’uscita. In queste pagine, guardando alla cultura inglese - attraverso pagine significative delle opere di Virginia Woolf, Chesterton e Tolkien -, vengono posti i quesiti sul significato dell’essere e della coscienza, sul nichilismo. E, contemporaneamente, si cercano varchi, pertugi che consentano il superamento del non senso, momenti di essere che permettano di scoprire la traccia per l’oltrepassamento del nulla.
L'autrice: Tiziana Liuzzi è docente di Filosofia e Storia presso il Liceo "Quinto Orazio Flacco" di Bari. Ha pubblicato vari saggi sulle matrici tragiche del pensiero greco, sulla problematica filosofica del "soggetto" nella riflessione speculativa di Agostino, sul simbolismo nelle opere di Dionigi l’Areopagita, Giovanni Damasceno, Tommaso d’Aquino. Dal 1995 collabora con il Centro Culturale di Bari.


Joseph Pearce
Tolkien, l'uomo e il mito
Editore: Marietti 1820
Collana: Tolkien e dintorni 7
Pagine: 256
Costo: 24,00 Euro
Data di pubblicazione: aprile 2010

Il libro: Tolkien: l’uomo e il mito è unanimemente considerata uno dei migliori studi su J.R.R.Tolkien, perché ne analizza con rigore e precisione sia la biografia che le opere, e le confronta con il mito che si è da oltre 50 anni creato attorno al mondo de Il Signore degli Anelli. Particolarmente pregevoli sono le parti dedicate all’amicizia (anche problematica) che ha legato Tolkien a C.S.Lewis, l’autore delle Cronache di Narnia.
Questa traduzione italiana è impreziosita da alcune pagine inedite di don Divo Barsotti (uno dei più grandi mistici del nostro secolo) dedicate a Il Signore degli Anelli e commentante da Paolo Gulisano.
L'autore: Jospeph Pearce, prima della sua conversione, ha militato nel Fronte Nazionale, un movimento che si opponeva alla politica multi-culturale e multi-etnica del governo Inglese: per le sue attività è stato arrestato due volte. In seguito, anche grazie alla lettura di G.K. Chesterton, si convertì da un agnosticismo protestante al Cattolicesimo. Ora Pearce ripudia radicalmente le sue idee giovanili, ed è convinto difensore della dottrina sociale della Chiesa e della teoria economica del distributivismo. Autore di numerosi articoli, libri e programmi televisivi, è tra i più noti studiosi di Tolkien e C.S. Lewis. Tra le sue opere ricordiamo: Saggezza e innocenza: vita di G.K. Chesterton (1996), Letterati convertiti (1999), Piccolo è ancora bello (2001) e C.S. Lewis e la Chiesa Cattolica (2003).