mercoledì 27 ottobre 2010

Come il Signore degli Anelli non fu pubblicato nel 1962

Un articolo pubblicato il 26 ottobre nelle pagine culturali del quotidiano La Repubblica svela un particolare finora inedito della storia editoriale italiana del Signore degli Anelli: nel 1962 la maggiore casa editrice italiana, la Arnoldo Mondadori, prese in considerazione l'ipotesi di pubblicare un'edizione italiana del capolavoro di Tolkien.
Il documento riportato da Repubblica, del quale potete vedere una riproduzione qui sotto, è la scheda di lettura del Signore degli Anelli, e contiene l'illustre parere di Elio Vittorini, direttore della collana "La Medusa" di Mondadori a partire dal 1960.


Il giudizio di Vittorini è severo: "Inclinerei a scartare: ma possiamo eventualmente provarci ad acquistare un solo volume come gli editori ci propongono"; evidentemente la George Allen & Unwin non si poneva troppi problemi di tutelare l'integrità dell'opera di Tolkien, proponendo anche la pubblicazione della sola Compagnia dell'Anello (come poi in effetti avvenne nel 1967). Forse confidavano nel successo del libro, che avrebbe portato alla pubblicazione anche dei due volumi successivi...

La pubblicazione del Signore degli Anelli da parte di Mondadori non sarebbe stata del tutto strana, dal momento che proprio nella collana "La Medusa" erano stati pubblicati, a partire dal 1947 e dal romanzo Lontano dal pianeta silenzioso, la "trilogia dello spazio" di C. S. Lewis.

A Vittorini risponde Vittorio Sereni, con un parere ancor più negativo: "Se c'è tempo per farlo chiederei un'altra lettura. Ma la conclusione mi sembra già un NO ed escluderei la possibilità di arrischiare un esperimento". La questione si chiude con una nota di R. C., che scrive: "Opzione scaduta. Dunque, è no", e con un'altra nota (dalla sigla illeggibile) che recita: "Detto in una lettera all'editore".

Cosa sarebbe successo, se La Compagnia dell'Anello fosse stata pubblicata nel 1963 dalla Mondadori? Nessuno può dirlo con certezza; si può ipotizzare che il volume non avrebbe riscosso grande successo e che la pubblicazione della "trilogia" si sarebbe arenata. Allora, forse, non ci sarebbe stata la "scoperta" di Tolkien nei primi anni '70 da parte dei giovani di destra, e Il Signore degli Anelli avrebbe visto la luce nella sua completezza solamente verso il 1978, sfruttando l'uscita del film di Bakshi. Chissà, potremmo anche dover ringraziare il giudizio di Vittorini...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho capito la conclusione dell'articolo... perché grati?
Comunque non si tratta di vere e proprie stroncature, dal tono delle note di Vittorini e Sereni mi par di capire che i due semplicemente pensavano che il romanzo non avrebbbe riscosso successo presso il pubblico italiano. Nessuno dei due tuttavia dice che Il Signore degli Anelli è una schifezza... e questo è già qualcosa !!! :)

Daniele Marotta ha detto...

Salve a tutti e grazie per tenere acceso questa hot line su approfondimenti in merito a Tolkien.

Quale erano le motivazioni? Sarebbe da indagare il perché dell'azzardo.
Se di mercato o di contenuto.
Quali altre opere vennero pubblicate in quegli anni e quali scartate?
Come veniva accolto il SdA all'estero negli stessi anni in paesi romanzi come la francia o la spagna?

Come dice il caro Sir Robin dalla Lipperini, chi sa parli..

http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2010/10/26/tre-righe-su-tolkien/

ArsT ha detto...

@Anonimo: Per riprendere le parole di Wu Ming 4 sul blog della Lipperini, proviamo ad aprire un breve "scenario ucronico":
1962, Mondadori, con un giudizio di lettura positivo ma non entusiasmante, pubblica il solo primo volume, la Compagnia dell'Anello, nella collana La Medusa. Le vendite non sono esaltanti, tutt'altro, al punto da sconsigliare la pubblicazione dei successivi due volumi.
1962-72: Poco o nulla di rilevante. Pochissimi leggono il Lord of the Rings in inglese, e lo apprezzano, ma la grande massa dei lettori italiani continua a ingnorare il fenomeno Tolkien.
1973: Adelphi pubblica Lo Hobbit. Le reazioni alla cosa non sono particolarmente entusiastiche (come in effetti è avvenuto), e nulla cambia.
1978: approfittando dell'uscita del film di Bakshi, Mondadori ripubblica La Compagnia dell'Anello, in edizione economica, negli Oscar, dando un taglio più "da ragazzi" all'edizione. Il grande pubblico italiano, che finora non ha mai letto nulla di fantasy, apprezza e Mondadori decide finalmente di tradurre e pubblicare anche i restati due volumi. Conserva però il taglio "da ragazzi". Tolkien resta comunque un autore marginale per la Mondadori, che quindi non è molto interessata a pubblcarne i libri postumi (a aprtire dal Silmarillion). I principali vedranno la luce in Italiano solamente nel nuovo millennio, grazie alla pubblicità della trilogia cinematografica di Peter Jackson.

Sir Robin ha detto...

Beh, le vie del Signore ...
Ma quel R.C. sta per Rosa Croce?
^__^ tanto per aggiungere complotto all'ucronia.
Anche da parte mia un grazie per il vostro lavoro.

Fabbris Pierluigi ha detto...

Proprio non capisco la conclusione. L'editore fa solo il suo lavoro: se avesse pubblicato non credo ci sarebbero stati problemi

CyberLuke ha detto...

Non sarebbe la prima volta che un editore prende delle cantonate clamorose decidendo per la non-pubblicazione di un'opera che poi la storia dimostra essere un successo travolgente.
Ma parlare col senno di poi, in effetti, è facile.
Personalmente, resto regolarmente impressionato dall'incredibile quantità di manoscritti arrivino ogni anno alle case editrici, da quanti pochi vengano scelti per la pubblicazione e quanti restino comunque invenduti sugli scaffali.
L'editoria è un territorio strano e imprevedibile.

Anonimo ha detto...

la Medusa è la stessa collana dove venne pubblicata la trilogia fantascientifica di Lewis (poi ripresa da Adelphi); magari alla fine dopo averne pubblicata la prima parte avrebbero deciso di farlo uscire integralmente, Il Signore degli Anelli intendo; non so se questo avrebbe potuto influire diversamente sulla ricezione dell'opera...grazie per la segnalazione. Auguri