sabato 30 gennaio 2010

Lo Hobbit in ritardo di un anno

In una recente intervista alla rivista Variety, Alan Horn, membro esecutivo della New Line Cinema (che due anni fa è stata inglobata nella Warner Bros), ha ammesso che l'uscita di "The Hobbit: Part 1", il primo capitolo dei due dedicati allo Hobbit di J.R.R. Tolkien, è stato rinviato alla fine del 2012.
Visto che quella era la data di uscita del secondo capitolo, la conseguenza è un anno di ritardo rispetto alla release inizialmente prevista. Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro, stanno lavorando ancora alla sceneggiatura del secondo capitolo. Solo quando finiranno, la New Line stabilirà il budget per entrambi i film e darà il via al casting.

Secondo i rumors della Rete, però, il casting era già stato fatto, tanto che anche noi avevamo scritto che il primo ciak de Lo Hobbit era previsto per Marzo 2010. Jackson e Guillermo del Toro avevano fatto anche i sopralluoghi di rito sulle location, in Nuova Zelanda... Tutto da rifare?

Qualcosa si è comunque mosso, visto che lo stesso Horn ha detto che «nonostante la sceneggiatura per il secondo film sia ormai quasi pronta, la New Line sta ancora lavorando sul budget delle due pellicole e sta cominciando i casting». Questa nuova saga «è molto più costosa e ormai molto più nota agli spettatori», ha aggiunto il presidente Toby Emmerich. Saranno pochi gli attori reduci dal Il Signore degli Anelli che saranno coinvolti nei nuovi film, praticamente solo Andy Serkis e Ian McKellen, rispettivamente Gollum e Gandalf. Horn non ha voluto dichiarare ufficialmente quando il primo film sarà distribuito, ma ha detto che la probabile uscita sarà nel quarto trimestre del 2012. «È una grande scommessa per noi, ma dobbiamo comunque confrontarci con il successo de Il Signore degli Anelli - ha concluso Emmerich. Si tratta di uno dei pochi film che la gente sta aspettando con ansia e non possiamo deludere il pubblico».

Il regista Guillermo del Toro si è intanto scusato sul forum TheOneRing per il silenzio e i misteri sull'inizio delle riprese dello Hobbit a gennaio inoltrato. Tra le ragioni del pesante ritardo sembra esserci la crisi della MGM, che detiene i diritti della saga dal 1969, ormai sull'orlo della bancarotta.
La MGM ha messo all'asta le sue proprietà e prossimamente il possesso dei diritti potrebbe passare a un altro studio. Tra i probabili acquirenti c'è, naturalmente, la Warner Bros.
«Le notizie - tutte le notizie, da parte di tutti, sempre - sono da considerarsi provvisorie e instabili finché non ci arriva il via libera alle riprese del film», ha spiegato il regista, che poi conclude con una vena d'ottimismo: «Vi basti sapere che stiamo procedendo spediti e che, come regista, la mia visione del film (entrambe le parti) diventa più forte giorno dopo giorno. A questo punto l’ho già visto nella mia mente, e sono pieno di energia. Lo sogno la notte. Ogni singola notte».

mercoledì 27 gennaio 2010

Giornata della Memoria

Nella Giornata della Memoria, in ricordo dell'Olocausto, diamo volentieri risalto ad un estratto dalle Lettere di Tolkien che oggi appare su molti profili di Facebook, diffuso da Marco Castellani.

Nel 1938 una casa editrice tedesca si interessa alla pubblicazione de Lo Hobbit. Ma prima vuole sapere se Tolkien è di razza arisch (ariana). Quello che segue è un estratto della risposta di Tolkien:

20 Northmoor Road,
Oxford
25 luglio 1938

Cari Signori,
grazie per la vostra lettera.
Temo di non aver capito chiaramente cosa intendete per arisch. Io non sono di origine ariana, cioè indo-iraniana; per quanto ne so, nessuno dei miei antenati parlava indostano, persiano, gitano o altri dialetti derivati. Ma se volevate scoprire se sono di origine ebrea, posso solo rispondere che purtroppo non sembra che tra i miei antenati ci siano membri di quel popolo così dotato.

Il mio bis-bis-nonno venne in Inghilterra dalla Germania del Diciottesimo secolo: la gran parte dei miei avi è quindi squisitamente inglese e io sono assolutamente inglese, il che dovrebbe bastare. Sono sempre stato solito, tuttavia, considerare il mio nome germanico con orgoglio e ho continuato a farlo anche durante il periodo dell'ultima, deplorevole guerra, durante la quale ho servito nell'esercito inglese.
Non posso tuttavia trattenermi dall'osservare che se indagini così impertinenti e irrilevanti dovessero diventare la regola nelle questioni della letteratura, allora manca poco al giorno in cui un nome germanico non sarà più motivo di orgoglio. [...]

J.R.R. Tolkien

da La Realtà in Trasparenza, ed. Bompiani

venerdì 22 gennaio 2010

Segnalazioni librarie

Segnaliamo brevemente quattro volumi che sono in libreria in questi giorni, o che lo saranno presto.

Roberto Fontana
Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo
Editore: L'Età dell'Acquario
Pagine: 348
Costo: 24 Euro
Data di pubblicazione: gennaio 2010

Il libro: La Guida per viaggiatori nella Terra di Mezzo è il vademecum ideale per chiunque voglia avventurarsi nell’universo immaginario descritto da Tolkien nel Signore degli Anelli.
Il viaggio alla scoperta della Terra di Mezzo proposto dall’autore è nello stesso tempo geografico - attraverso monti altissimi, praterie sconfinate, boschi incantati, città cinte da candide mura e con le strade ricoperte di polvere di diamante - e temporale. Suddivisa in tre Ere principali - la quarta ha inizio con il termine delle vicende narrate nel Signore degli Anelli - la Guida descrive le caratteristiche generali delle terre in ciascuna epoca, suggerendo i percorsi più suggestivi. Gli itinerari conducono il viaggiatore attraverso i luoghi di maggiore interesse paesaggistico, storico-artistico, culturale e gastronomico. Di ogni località sono rievocati i tempi del massimo splendore e narrati gli avvenimenti storici che l’hanno vista protagonista. Le «Meraviglie» dei più bei siti della Terra di Mezzo e delle altre parti di Arda vengono illustrate anche grazie a dettagliate rappresentazioni cartografiche e ad accurati disegni «ricostruttivi».
Dopo aver valutato la lunghezza dell’itinerario prescelto e i tempi di percorrenza, essersi equipaggiato con comode scarpe, le necessarie provviste e un bastone (e naturalmente con questa Guida nello zaino), il lettore potrà così inoltrarsi - senza timore di smarrirsi - tra i variopinti e sorprendenti panorami dell’universo tolkieniano.
Come ha scritto Guy de Maupassant, «il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno».
L'autore: Roberto Fontana (Torino, 1956), laureato in Ingegneria nucleare, insegna Matematica e Fisica nelle scuole superiori. Appassionato di letteratura fantasy, si è dedicato all’approfondimento delle opere di J. R. R. Tolkien, studiando la geografia, i miti, gli usi e i costumi dei popoli della Terra di Mezzo. Ha collaborato alla traduzione di La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi (2008). Ha pubblicato, insieme a Mauro Ghibaudo, Essecenta: i nomi della Terra di Mezzo (2009). Esperto dei sistemi di scrittura elfici, tiene corsi di calligrafia in Tengwar, la scrittura degli Alti Elfi. Già moderatore del forum Granburrone.com, nel 2002 ha contribuito alla costituzione dell’Associazione Culturale Granburrone, di cui attualmente è presidente.


Giovanni Agnoloni
Nuova letteratura fantasy. Uno studio comparativo
Editore: Eumeswil
Collana: Pane Quotidiano 2
Pagine: 256
Costo: 15,50 Euro
Data di pubblicazione: febbraio 2010

Il libro: Questo libro offre una serie di paralleli tra Tolkien e vari scrittori realisti le cui opere riescono a ingenerare un effetto subcreativo affine a quello del fantasy tolkieniano: Hermann Hesse, José Saramago, Joseph O’Connor, Cees Nooteboom, Gabriel García Márquez, Paulo Coelho, Manuel Vázquez Montalbán, Jostein Gaarder, Banana Yoshimoto. Autori molto diversi tra loro, ma con un nucleo comune: la risonanza delle atmosfere, il magnetismo degli ambienti, la capacità di scovare tracce di segreta energia naturale anche negli anfratti della metropolitanità, uno sguardo attento agli echi dello spirito e una passione esplorativa che comporta una continua reinvenzione del reale. Si realizza così una catena di effetti analoga a quella dallo stesso Tolkien postulata - nel suo saggio "On Fairy Stories" - come caratteristica della fiaba: Evasione, Ristoro, Consolazione.
L'autore: Giovanni Agnoloni (1976), autore di Letteratura del fantastico (Spazio Tre, 2004), ha partecipato alla raccolta "The Ring Goes Ever On" (Tolkien Society, 2006). Traduttore e redattore di http://www.blogger.com/www.lapoesiaelospirito.it, aderisce al movimento fantascientifico connettivista.


Tiziana Liuzzi
Viaggio in Inghilterra. L'Occidente al crocevia del nichilismo: Virginia Woolf, Chesterton, Tolkien
Editore: Edizioni Di Pagina
Collana: Accenti 18
Pagine: VIII-120
Costo; 12,00 Euro
Data di pubblicazione: gennaio 2010

Il libro: Da più di un secolo il nichilismo, l’ospite inquietante del nostro tempo e del nostro cuore, si è accampato lungo le vie della civiltà occidentale e il pensiero del nulla, come nebbia sottile, ha preso a confondere le coscienze creando fantasmi. Ma che cos’è il nichilismo? Il porsi stesso della domanda segna la ricerca di una via d’uscita. In queste pagine, guardando alla cultura inglese - attraverso pagine significative delle opere di Virginia Woolf, Chesterton e Tolkien -, vengono posti i quesiti sul significato dell’essere e della coscienza, sul nichilismo. E, contemporaneamente, si cercano varchi, pertugi che consentano il superamento del non senso, momenti di essere che permettano di scoprire la traccia per l’oltrepassamento del nulla.
L'autrice: Tiziana Liuzzi è docente di Filosofia e Storia presso il Liceo "Quinto Orazio Flacco" di Bari. Ha pubblicato vari saggi sulle matrici tragiche del pensiero greco, sulla problematica filosofica del "soggetto" nella riflessione speculativa di Agostino, sul simbolismo nelle opere di Dionigi l’Areopagita, Giovanni Damasceno, Tommaso d’Aquino. Dal 1995 collabora con il Centro Culturale di Bari.


Joseph Pearce
Tolkien, l'uomo e il mito
Editore: Marietti 1820
Collana: Tolkien e dintorni 7
Pagine: 256
Costo: 24,00 Euro
Data di pubblicazione: aprile 2010

Il libro: Tolkien: l’uomo e il mito è unanimemente considerata uno dei migliori studi su J.R.R.Tolkien, perché ne analizza con rigore e precisione sia la biografia che le opere, e le confronta con il mito che si è da oltre 50 anni creato attorno al mondo de Il Signore degli Anelli. Particolarmente pregevoli sono le parti dedicate all’amicizia (anche problematica) che ha legato Tolkien a C.S.Lewis, l’autore delle Cronache di Narnia.
Questa traduzione italiana è impreziosita da alcune pagine inedite di don Divo Barsotti (uno dei più grandi mistici del nostro secolo) dedicate a Il Signore degli Anelli e commentante da Paolo Gulisano.
L'autore: Jospeph Pearce, prima della sua conversione, ha militato nel Fronte Nazionale, un movimento che si opponeva alla politica multi-culturale e multi-etnica del governo Inglese: per le sue attività è stato arrestato due volte. In seguito, anche grazie alla lettura di G.K. Chesterton, si convertì da un agnosticismo protestante al Cattolicesimo. Ora Pearce ripudia radicalmente le sue idee giovanili, ed è convinto difensore della dottrina sociale della Chiesa e della teoria economica del distributivismo. Autore di numerosi articoli, libri e programmi televisivi, è tra i più noti studiosi di Tolkien e C.S. Lewis. Tra le sue opere ricordiamo: Saggezza e innocenza: vita di G.K. Chesterton (1996), Letterati convertiti (1999), Piccolo è ancora bello (2001) e C.S. Lewis e la Chiesa Cattolica (2003).

domenica 17 gennaio 2010

È uscito il numero 12 di Endóre

Segnaliamo con piacere l'uscita del numero dodici di Endóre, storica rivista/fanzine italiana completamente dedicata a Tolkien.

A partire dall'anno scorso, Endóre è distribuita unicamente in formato elettronico, completamente gratis, in formato pdf scaricabile dal sito.

Come sempre, anche in questo numero gli articoli sono estremamente interessanti, e con la loro varietà dimostrano (se mai ce ne fosse bisogno) che nonostante il disinteresse (o il disprezzo?) della grande comunicazione e del mondo accademico "ufficiale", l'attenzione per il Professore e per i suoi scritti non si è spento, né in Italia né altrove.

Ecco l'indice di questo numero: gli appassionati vi troveranno alcuni autori dai nomi ben noti (in particolare, sono da segnalare l'articolo di Patrick Curry, una recenzione scritta da Tom Shippey, e un intervento di Wu Ming 4), altri "esordienti" o quasi, ma tutti uniti dalla passione per Tolkien e dalla sentita consapevolezza che la sua opera non si può e non si deve ignorare.

Editoriale

1. Un movimento più (o meno) sotteraneo, a cura di Endòre

Articoli

1. La Terza Via: Faërie nell'Ipermodernità, di Patrick Curry
2. La Terra di Mezzo e Lodoss: due universi a confronto, di Claudio Cordella
3. La Teodicea in Tolkien - Parte Sesta, di Alberto Quagliaroli
4. Finrod Felagund, il più nobile dei Noldor, di Claudio Cordella

Forum

1. Sorella Morte, la sua Falce è spezzata, di Roberto Arduini
2. Tolkien e i cohabiters, di Wu Ming 4
3. Bosco Atro, di Filippo Rossi
4. Due Viaggetti in Inghilterra, di Franco Manni
5. A Oxford sulle tracce di Tolkien, di Giovanna Caselgrandi

Fiction

1. Un colpo di coda, di Alex Lewis
2. Per spezzare il cuore di pietra, di Alex Lewis
3. All'insegna del Puledro Impennato, di Enrico Imperatori
4. Grampasso, di Enrico Imperatori

Recensioni

1. The Legend of Sigurd and Gudrún, di Tom Shippey
2. The Epic Realm of Tolkien, di Lorenzo Gammarelli
3. The Tolkien Encyclopedia, di Franco Manni
4. Tolkien, un fenomeno culturale, di Simone Bonechi
5. La Via per la Terra di Mezzo, di Alberto Ladavas

Rubriche

1. Mathom - Corsari!, di Riccardo Moretti
2. Archivio di Minas Tirith - Tolkien e l'enigmistica, di Beppe Roncari
3. Biblioteca di Hobbiville - I Russi, di Enrico Imperatori

Girsa

1. La Profezia, di Lorenzo Daniele

mercoledì 13 gennaio 2010

Arriva "Via da Gormenghast" di Mervyn Peake


Per gli amanti della narrativa fantastica e in particolare della saga di Gormenghast l'anno nuovo porta una ghiotta novità: Adelphi infatti manda in libreria il terzo volume dell'epopea scritta da Mervyn Peake intorno a un castello inquietante come quello di Kafka e suggestivo come le rocche de Il Signore degli Anelli. Via da Gormenghast, apparso per la prima volta nel 1959 ma alla sua prima apparizione in traduzione italiana, racconta le avventure del giovane Tito lontano dal magnetico castello, dal quale era partito alla fine del volume precedente. La fantasia di Peake, che ha creato quella prigione incantata che sembra riassumere in sé i fantasmi del Novecento (l'universo "concentrazionario" nazista, ma anche quello cinese), questa volta deborda in un mondo straniante, fatto di città moderne che spuntano da scenari medievali e di mendicanti che mangiano monete, di città sotterranee popolate da derelitti e di personaggi senza volto.

La narrazione, contrassegnata da una tensione visionaria che la critica ha anche attribuito alla malattia di cui Peake soffriva mentre scriveva il romanzo, procede spedita tra donne crudeli e fatali e faccendieri come Muzzlehatch, che gestisce uno zoo e guida un'auto a forma di squalo. Tito, lontano da Gormenghast, scopre il mondo esterno e prosegue su quel cammino di formazione che è uno dei temi portanti di tutto il ciclo di Peake. Scoprirà di non essere pazzo e che il castello, questo luogo potente e sfumato, esiste davvero. A quel punto starà a lui decidere quale strada prendere per il futuro, ma questa è la storia di un altro libro, che lo scrittore, morto nel 1968, non è riuscito a ultimare.

Anche questo terzo tomo della saga, comunque, rinnova il fascino dell'opera di Peake. Come scrisse C.S. Lewis, «i suoi libri sono vere integrazioni della vita. Come certi sogni rari danno sensazioni che non abbiamo mai provato prima, e ampliano la nostra concezione della vastità delle possibili esperienze». E se il castello di Gormenghast è già un meraviglioso esempio di fantasia dilatata, anche il mondo che si stende intorno alla rocca è altrettanto sorprendente.

venerdì 8 gennaio 2010

Il "Monnezzone" - istruzioni per l'uso

Stavolta un post più serioso.
Aprendoci lentamente al mondo dei blog, siamo capitati in una discussione lunga e appassionata sulla letteratura fantastica, i suoi critici e i suoi fan. Vale la pena occuparsene, perché molti interventi riguardano Tolkien. È difficile seguire il filo di un thread di oltre 250 messaggi... Per questo faremo una netta selezione. Chi volesse leggerlo tutto, vada qui. Il blog è quello di Loredana Lipperini, brava e attivissima giornalista attenta al web e ai libri, che dà di continuo spunti su libri e navigazioni.

Nel suo thread Il ritorno del Monnezzone spiega come sia tornato in voga questo termine per definire “libri plastificati sul genere Sonzogno, ma anche Mondadori” e tutti quei libri da cui “entrando nelle librerie, vieni ormai travolto con la loro potenza visiva e anche fisica delle copertine dorate, che vomitano draghi, complotti, maghetti”.
Il problema è che nel Monnezzone finiscono anche, avverte la Lipperini, “tutta la letteratura fantastica, compresi autori come Philip Dick, H.P. Lovecraft e, appunto, J.R.R. Tolkien”.

La discussione si divide in mille rivoli, toccando diversi punti caldi, con l’intervento di un bel po’ di scrittori di fantasy, di narrativa fantastica, di epica e qualche critico. A noi interessa molto seguire lo scambio d'opinioni, tutto incentrato su Tolkien, tra Wu Ming, il collettivo di scrittori che ha sfornato capolavori come Q, Manituana, Altaj e soprattutto Stella del mattino (con Tolkien tra i protagonisti!), e Andrea Cortellessa, il critico della postfazione al libro L’Anello che non tiene, edito da Minimum Fax.

Ci riserviamo di parlarne in un post a parte, ma qui vorremmo concludere il discorso generale sul Monnezzone; come dice la Lipperini: “che ci siano libri di basso profilo nella narrativa fantastica è evidente. Che tutto ciò che parla di draghi e magia sia immondizia è un falso”.
Visto che certa critica “ufficiale” ancora non riesce a distinguere, è necessaria un'assunzione di
responsabilità da parte di chi informa, tramite la Rete, su quei libri. L’Associazione romana studi Tolkieniani intende seguire questa strada, quindi si assume la responsabilità di quel che scrive e recensisce, si parli di Tolkien, degli Inklings e, perché no, anche di narrativa di genere.

Ci sentiamo tra qualche giorno, col post tra il critico e il collettivo di scrittori!

lunedì 4 gennaio 2010

Eccoci qua

Buona parte dei Proudneck, smial della Tolkien Society a Roma, e una rappresentanza dell'Associazione Romana Studi Tolkieniani, nata tra le fila dei Proudneck stessi.
Eccoci in birreria, ieri, per brindare a Tolkien.

Da sinistra a destra:
  • Andrea "Asteron", reincarnazione di Gollum (ascoltarlo per credere)
  • l'eclettica Marina, dai molti interessi e dall'inconfondibile profumo al neroli;
  • il referente dei Proudneck Norbert "Mandos", senza il quale non c'è raduno tolkieniano;
  • il presidente ArsT Roberto "Balin", che insegue il tempo per fare tutto, neanche fosse il Bianconiglio di Alice;
  • Daniela "Gilraen", eccezionale sarta teatrale, specializzata in abiti della Terra di Mezzo;
  • Robert, generalmente la persona più pacata della tavolata, ma mai noioso;
  • i curatori di questo blog, Simona "Hirilaelin" e Lorenzo "Soronel", che conosce Tolkien meglio di Tolkien stesso.

Quest'anno, il 24 giugno, lo smial (o famiglia, o clan... chiamiamolo come ci pare) compie ben dieci anni. Ebbene sì, ci sono tra noi tipi intrepidi che continuano ad incontrarsi da dieci anni. Che sfoggio di pazienza, vero?

Eppure, l'appuntamento mensile coi Proudneck è una data quasi rassicurante, un'abitudine che ci porta ad incontrarci, chiacchierare, cenare, chiacchierare, brindare, chiacchierare... proprio come ad una riunione di famiglia.
Tra noi c'è chi c'è sempre e chi appare solo ogni tanto, chi se n'è andato e chi è arrivato da poco (e già si sente a casa), chi vede gli altri solo quell'unica sera al mese e chi si frequenta continuamente.

Insomma, forse non siamo diversi da tanti altri gruppi di amici. Ma questo è il nostro blog, e possiamo raccontare solo della nostra amicizia, nata condividendo l'ammirazione per uno scrittore.
Ci vediamo martedì 12, ragazzi.
E chi non c'era ieri, paga da bere!

sabato 2 gennaio 2010

Al Professore!

Domani ricorre il compleanno di J.R.R. Tolkien, nato a Bloemfontein, in Sudafrica, nel 1892. Filologo, massimo studioso di lingua anglosassone, Tolkien non ha semplicemente scritto dei capolavori fantasy, ma ha plasmato un mondo "altro" e coerente, abitato da popoli diversi e affascinanti, con storia, usanze e soprattutto lingue proprie; un universo immaginato fin nei dettagli, compresa la sua mistica creazione attraverso il canto.

Per noi, Tolkien è stato un grande scrittore, al di là d'ogni restrittiva etichetta di genere.
La sua opera è stata ed è una passione e un tramite, grazie alla quale persone differenti hanno potuto e possono ancora incontrarsi e discutere di letteratura, arte, filosofia.
Possono conoscersi, ridere insieme, stringere amicizie e amori che cambiano la vita. Siamo tutti debitori al tranquillo professore di Oxford che, per diletto, inventava lingue e leggende.

Per rendere omaggio a questo amico che non abbiamo mai conosciuto, l'ArsT e i Proudneck, "clan" tolkieniano di Roma, danno appuntamento a chiunque voglia brindare a lui presso la Birreria Marconi, Via di Santa Prassede 9 (Santa Maria Maggiore), alle 16:30 di domani, domenica 3 gennaio.

Il brindisi, promosso dalla Tolkien Society, si svolge ogni anno il 3 di gennaio, ed è semplicissimo: basta alzarsi in piedi, sollevare un bicchiere della bevanda di vostro gradimento (non necessariamente alcolica) e dire le parole "Al Professore" prima di berne un sorso. Poi sedetevi, rilassatevi e godetevi il resto della bevanda.

Come segno di riconoscimento, portiamo un libro con noi. Di Tolkien, neanche a dirlo.

Al Professore!

venerdì 1 gennaio 2010

Anno nuovo...

Il primo decennio del Terzo Millennio si avvia verso la sua conclusione, per traghettarci negli Anni Dieci. Possiamo solo sperare che siano una nuova - e soprattutto vera - Belle Epoque!
Facendo i debiti scongiuri, auguriamo a tutti un anno di crescita e scoperta, sereno, il più possibile gioioso e... ovviamente tolkieniano.

A proposito, domenica ricordiamoci di brindare al Professore, nell'anniversario della sua nascita.
Buon anno, mellyn!